giovedì 18 novembre 2010

Le ispirazioni fluttuano nell'aria e nel'ambiente in cui siamo immersi....cogliamole!!

...........Beneee.!! finalmente dopo le fatiche estive tocca a me godermi l'isola d'Elba. Adesso posso riavvicinarmi ai suoi ritmi naturali e alla sua versione non turistica più autentica fatta di silenzi interrotti dal vento, di spiagge intrise di salmastro e segnate solamente dal calpestio dei gabbiani, di cielo terso e nuvole colme all'orizzonte che toccano il  mare altrettanto grigio ma altre volte azzurro e trasparente come di estate  non si vede mai. Eh si, il mare..... Io sono malato di mare e nel mare mi cerco e m ritrovo ogni volta che mi chiama    proprio come oggi. Dopo la sventagliata dei giorni scorsi finalmente è arrvata la "scaduta". L'avevo visto ieri sera che il vento si stava affievolendo quindi stamani sveglia a un quarto alle sei e, dopo aver indossato la muta, ho caricato il resto dell'attrezzatura in macchina e via di corsa a cercare il posto migliore dove tuffarmi. Dopo una sciroccata bisogna andare nel versante sud dove il mare è "lungo" e sbatte ancora stancamente sulla costa. Ci sono zone in cui la visibilità, pur essendo ancora scarsa, consente la possibilità di pescare e di solito questa è la situazione ideale perchè i polpi portati dalla marea costruiscono nuove tane e il pesce ricomincia a girare alla ricerca di cibo. Le acque ancora ricche di elementi i sospensione e la schiuma prodotta dal frangersi delle onde offrono un nascondiglio ottimale.....

sabato 6 novembre 2010

La cucina emotiva dell'Hotel Cernia in trasferta

Ci voleva! Era l'ora: sono mesi che scrivo delle emozioni "riflesse" scaturite da una cucina che ho il piacere di assaggiare e che continua a sorprendermi e a deliziarmi con ricordi, racconti, suggestioni legate a questa splendida isola.... ma mi è sempre mancato l'altro aspetto, quello altrettanto emozionante, che in più è anche creativo e determinante: quello del FARE. Per ovvi motivi d'estate non preparo da mangiare, ma ora che la quiete d'autunno e la chiusura dell'albergo mi hanno riportata al calore della mia casa e al riappropriarmi della mia dimensione intima, riemergono i "vecchi piaceri".
Un mio grande piacere in questa stagione (oltre a quello di cucinare) sono i pomeriggi al mare:
l'acqua è meravigliosa e la temperatura fantastica.
Ieri a Chiessi facevano il bagno... io mi sono limitata a prendere il sole a piedi nudi.
E' questa la stagione più bella per visitare l'isola d'Elba, non ho dubbi

L'acqua del mare  è assolutamente cristallina...

Le spiagge affollate sono un lontano ricordo e mi godo il profumo dell'isola in completa solitudine
Trovo una grande soddisfazione nel poter  ospitare amici (che spesso in stagione sono portata a trascurare), condividere cibo e tempo libero con gli affetti, recuperando spazi del sé che inevitabilmente in stagione sono compressi. Mi rilassa e mi diverte preparare da mangiare: trovo che sia un modo silenzioso eppure denso di significati e "parole inespresse" per manifestare gratitudine, gioia e festosi sentimenti. Nel farlo spesso  sorrido, perché  scopro una vastissima gamma di piacevoli sensazioni che a parole (benché mi sia sempre ritenuta una gran chiacchierona) stento a esprimere e che invece nell'atto di impastare, mescolare o semplicemente concepire un piatto, fuoriescono in modo del tutto naturale.
Questi ragionamenti e questo tripudio di festosi intenti, l'avrete capito, rappresentano l'abc della "cucina emotiva" qui al Cernia ma la cosa che in realtà mi emoziona di più.... è che è un modo di interpretare e proporre la cucina che non ha  "padri o madri" ma appartiene a tutti.
In Michele Nardi ho trovato chiaramente la possibilità di esprimere tutto ciò in un contesto ristorativo che è legato a logiche spesso distanti da tutto ciò, coniugando conoscenza e tecnica a una grande passione e capacità di mettersi in gioco... ma la cucina emotiva E' dentro di noi. E' un linguaggio che impariamo da piccoli, quando facciamo la nostra primissima esperienza d'amore (la mamma che si prende cura di noi, per esempio) e che continua a sviluppare il suo alfabeto in ogni occasione di condivisione.
Ecco che oggi, complice la giornata meravigliosa e il mio desiderio di ritrovare cari amici dopo la lunga pausa estiva, mi sono messa ai fornelli per preparare loro una cena.
Avevo una zucca (bellissima) che mi è stata regalata e ho notato che nei campi si trovano in abbondanza anche in questa stagione le mie amate erbette e ho pensato di regalare anche a loro i profumi di quest'autunno "stropicciato". Così ho avuto voglia di preparare degli gnocchi di zucca che condirò con i profumi e i colori della mia stagione preferita......

Le varie fasi delle patate e della zucca, prima di essere "ridotte" in gnocchi
A questo punto non mi resta che afferrare il cestino e andare per erbe. Proverò a mettere in pratica alcuni degli insegnamenti ricevuti in questi anni e servirò la mia cena con grande affetto.
Lo so, il paragone con Michele Nardi è improponibile ma del resto non è neanche ricercato: gioia nell'incontro, buoni propositi, desiderio di condivisione e una manciata di racconti (per recuperare i mesi di lontananza) saranno gli ingredienti della mia cena con gli amici di stasera.... per questo si, lo posso dire: oggi la cucina emotiva del Cernia è in trasferta al Maciarello!! GNAM :)